LE PIANTE DA INTERNI E LE LORO UTILITÀ PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA E DELL’AMBIENTE IN CUI VIVIAMO O LAVORIAMO
L’inquinamento atmosferico è uno degli argomenti più trattati e più dibattuti di sempre. Si cerca con le introduzioni di motori elettrici, di ibridi e quant’altro di sopperire a questo problema cercando in tutti i modi di preservare gli spazi verdi, uniche vere risorse per tutelare l’ambiente.
Quante volte abbiamo infatti, parlando di piante, sentito dire “il polmone della città”, oppure abbiamo ascoltato proverbi o citazioni riferiti alle piante ed alle loro qualità. Una, di Whitney Brown cita: “Piantate alberi. Ci danno due degli elementi più cruciali per la nostra sopravvivenza: ossigeno e libri”.
Il problema del disinquinamento degli ambienti domestici inizia farsi sentire già alla fine degli anni 1970, quando iniziano i primi segni della crisi energetica e quando si comincia a progettare e costruire edifici per massimizzare l’efficienza energetica.
Isolamento termico e conseguente ridotto ricambio di aria fresca sono le principali cause dei problemi lamentati dai lavoratori che hanno occupato i nuovi edifici: prurito agli occhi, eruzioni cutanee, sonnolenza, problemi respiratori, mal di testa.
Nella nostra società normalmente si trascorrono le giornate per il 90% in ambienti chiusi (casa, scuola, ufficio, fabbrica, mezzi di trasporto, luoghi di cura, divertimento, ristoranti, negozi), con un inalazione giornaliera di oltre 10.000 litri di aria ‘viziata’.
L’aria che respiriamo negli ambienti interni è carica di sostanze volatili o polverose, più o meno tossiche, rilasciate da materiali composti da sostanze chimiche: pitture, arredi, apparecchiature elettroniche, rivestimenti, detergenti, prodotti cosmetici, fibre minerali artificiali che si utilizzano per l’isolamento termico ed acustico (lane di roccia, fibre di vetro, microfibre). Muffe, batteri e virus fanno la loro parte in diversi livelli di inquinamento biologico e microbiologico. A ciò si aggiungono le nanoparticelle e, non per ultimo, i bioeffluenti prodotti dall’uomo e dagli animali.
Inoltre, a ciò si aggiunge l’aria delle strade spesso trafficate, vicino alle quali si trovano molte abitazioni e uffici, aria ricca di sostanze chimiche volatili e microparticelle.
Quali sono nello specifico gli inquinanti presenti nelle nostre case?
In effetti “fa strano” pensare che nelle nostre case, così sempre linde e fresche ci siano degli agenti inquinanti. Spesso di pensa che una pulizia accurata degli ambienti sia sufficiente a scongiurare il pericolo, oppure pensiamo erroneamente che “ciò che non si vede non esiste”.
La presenza dei VOC (composti organici volatili) negli ambienti chiusi può raggiungere concentrazioni 10 o 20 volte maggiori rispetto all’esterno. A ciò si aggiunge il fatto che sono state rilevate oltre 350 tipologie differenti di VOC.
Tra i VOC di origine sintetica più comuni ricordiamo: benzene, formaldeide, tricloroetilene, cloruro di ammonio, pentaclorofenolo (PCP), monossido di carbonio, radiazioni da parte dei nostri elettrodomestici, monitor per computer e televisori … queste sostanze nocive sono tutte presenti nelle nostre case e nei nostri uffici, negli asili, nelle scuole, nelle fabbriche.
A conti fatti spesso l’aria all’interno di questi ambienti risulta essere molto più inquinata dell’aria al di fuori.
L’inquinamento da VOC è la principale causa di sintomi noti come sick builiding syndrome (`sindrome dell’edificio malato’) e di patologie conosciute come building-related illness (‘malattie provocate dagli edifici`). Queste patologie provocano malesseri generali, mal di testa, irritazione a occhi e gola, nausea, problemi respiratori, perdita di concentrazione, fino ad arrivare ad asma e allergie.
Centinaia di queste sostanze chimiche tossiche vengono rilasciate dai mobili, dai tappeti, dai materiale da costruzione, e poi vengono intrappolati da sistemi di ventilazione chiusi, portando alla miriade di reazioni allergiche respiratorie.
Il problema sussiste soprattutto con le nuove abitazioni a risparmio energetico che, a dispetto delle tecnologie con le quali sono state costruite, presentano la “controindicazione” (ovviamente non voluta) di avere, nella maggior parte dei casi, uno scarso scambio di aria interno-esterno. D
Dunque se la costruzione ad alta efficienza energetica non è stata attentamente progettata per mantenere un corretto scambio d’aria (che è fondamentale sempre) una conseguenza è l’aumento di concentrazioni di inquinanti.
Se si pensa che in questi ambienti trascorriamo la maggior parte del nostro tempo allora il discorso si fa piuttosto allarmante.
Vediamo nel dettaglio alcune sostanze inquinanti che possono trovarsi indoor.
- Benzene
Il benzene è un solvente utilizzato molto comunemente ed è anche presente in molti elementi di base: benzina, inchiostri, oli, vernici, materie plastiche e gomma. Inoltre, viene utilizzato nella fabbricazione di detergenti, di esplosivi, di prodotti farmaceutici e di coloranti. Chimicamente è un idrocarburo aromatico monociclico di alta tossicità per l’uomo. Per comprendere la sua tossicità basta rendersi conto che un’esposizione che va da 5 a 10 minuti ad un tasso di benzene nell’aria al 2% potrebbe essere letale. Tassi inferiori possono generare sonnolenza, stato confusionale, mal di testa, vertigini, tachicardia, tremore, danni renali e danni al fegato. Inoltre il benzene irrita pelle e occhi. Inoltre sono stati dimostrati gli effetti mutogeni in colture di cellule batteriche che hanno evidenziato attività embriotossiche e cancerogenicità in alcuni test. Esistono prove scientifiche anche del rapporto tra benzene e alterazioni cromosomiche e leucemia. Il contatto ripetuto con benzene provoca infiammazioni, vesciche, e dermatiti. Il benzene viene principalmente generato dal traffico ma si trova anche nelle nostre case e negli altri ambienti chiusi, prodotto da fonti come il fumo di tabacco, dalle combustioni domestiche incomplete del carbone e del petrolio e dai vapori liberati da prodotti che usano questa sostanza come solvente come detergenti, colle, vernici e cere per mobili. Un buon consiglio è quello di evitare di aerare i locali nelle ore di traffico elevato e di preferire detergenti e vernici che non contengano benzene. . Oltre, ovviamente, a depurare l’aria degli ambienti con le piante.
- Tricloroetilene (trielina) Tricloroetilene (TCE), noto come trielina è un prodotto commerciale con una vasta gamma di usi industriali. E’ un liquido limpido, incolore, molto volatile, di odore simile a quello del cloroformio. I suoi vapori sono circa 4 volte più pesanti dell’aria. Oltre il 90 per cento del TCE prodotto viene utilizzato nello sgrassaggio del metallo e come lavasecco nelle industrie, ma è utilizzato anche negli inchiostri da stampa, nelle vernici, nelle lacche, nelle vernici nelle colle (ad esempio nei calzaturifici). Nel 1975, il National Cancer Institute ha confermato che questa sostanza chimica è cancerogena. L’intossicazione da tricloroetilene è una malattia causata da assorbimento di questa sostanza. Nell’intossicazione acuta si osservano agitazione psicomotoria, tremori, cefalea, sonnolenza, ipotensione, nausea, vomito, diarrea (da ingestione) sofferenza epato-cellulare, irritazione congiuntivite, bruciore agli occhi, tosse (irritazione bronchiale), dispnea ed edema polmonare – alterazioni renali. . Nell’intossicazione cronica prevalgono i sintomi a carico del sistema nervoso: cefalea, astenia, sonnolenza, euforia alternata con depressione, turbe della memoria, vertigini, e ancora tachicardia, extrasistoli e anche sintomi da contatto come lesioni cutanee (dermatite da contatto).
- Formaldeide: La formaldeide è una sostanza chimica onnipresente in quasi tutti gli ambienti interni. Si tratta di un gas incolore che ha tantissime proprietà: è un potente battericida, è un disinfettante e un fissativo, un ottimo conservante. L’esposizione prolungata a questa sostanza che rilascia le molecole nell’ambiente circostante, è dannosa per la nostra salute tanto che nel 2004 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro l’ha inserita nell’elenco delle sostanza cancerogene. Le fonti più comuni e diffuse di formaleide sono le vernici, gli adesivi, le schiume isolanti, i trattamenti e le finiture per i pavimenti, i prodotti in legno pressato, il compensato, il truciolato, i pannelli di fibra a media densità (MDF), il fumo di camini e stufe, il fumo di tabacco, il gas da combustione, i tendaggi stampati, alcuni tipi di cosmetici, i capi trattati che non hanno bisogno di stiratura, carta da parati e cartone. Tra i sintomi da esposizione prolungata troviamo tosse, nausea, difficoltà respiratorie, asma, reazioni cutanee e reazioni allergiche. Più che essere allarmisti, però, dobbiamo essere attenti e previdenti.
Con i dovuti accorgimenti si possono limitare i danni da esposizione prolungata: oltre a tenere piante disinquinanti occorre arieggiare gli ambienti, in particolare quando si utilizzano vernici o prodotti chimici, è necessario pulire bene stufe e camini, è importante non fumare in casa, è preferibile utilizzare mobili naturali o in legno massiccio non trattato e non pressato.
- Pentaclorofenolo: Il pentaclorofenolo (PCP) è un composto organoclorato impiegato come pesticida e disinfettante. . Prodotto per la prima volta nel 1930, è stato commercializzato con diversi nomi commerciali. Si può trovare in due forme: PCP come tale oppure come sale sodico del PCP, che si dissolve facilmente in acqua. Viene utilizzato, prevalentemente come sale sodico, come insetticida, viene impiegato come defogliante prima della mietitura, come diserbante, fungicida, molluschicida e antivegetativo in generale. Si trova, in qualità di conservante, in prodotti come legno, prodotti del legno, tessuti, amido, destrine e colle. Esiste la possibilità di esporsi al pentaclorofenolo in ambiente lavorativo attraverso l’inalazione di aria contaminata oppure attraverso il contatto cutaneo con i prodotti di legno trattati con PCP. L’esposizione a grandi quantità di pentaclorofenolo può causare effetti dannosi a carico di alcuni organi (fegato, reni, polmoni), a carico del sangue, del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario, del tratto gastrointestinale. Inoltre l’esposizione a pentaclorofenolo può comportare l’insorgenza di neoplasie maligne come il linfoma di non –Hodgkin, il mieloma, il cancro al rene.
Le ricerche scientifiche sull’uso delle piante in ambienti chiusi
Un esperimento realizzato da Ian Stewart della Plymouth University. Nel 2011 ha vissuto per 2 giorni in un box sigillato di 12 metri quadrati, realizzato in plexiglass trasparente, e riempito con 150 piante. I livelli iniziali di ossigeno erano bassi, attorno al 12,5% (equivalente alla percentuale di ossigeno che si respira in alta montagna), ma nel corso delle ore la fotosintesi delle piante li ha portati intorno al 21% (equivalente alla percentuale di ossigeno che si respira al livello del mare). Ciò dimostra che è possibile vivere con solo l’ossigeno prodotto dalle piante.
Per quel che concerne l’efficacia, questa è confortata da ricerche scientifiche compiute, tra l’altro, dalla NASA, in particolare dal professor Bill Wolverton che è stato uno degli scienziati pionieri che ha studiato l’efficacia delle piante d’appartamento sulla qualità dell’aria e che ha prodotto alcuni dei lavori di ricerca più popolari ed esaustivi sull’argomento mettendo a punto un elenco di ben 50 piante in grado di disinquinare l’aria negli ambienti domestici e in ufficio.
Il suo lavoro trentennale conforta con risultati sorprendenti e molto precisi. Egli non solo si limita a fornire un elenco di 50 piante ma offre consigli su come da queste piante si possa ottenere la massima efficacia.
A ciò si aggiungono le ricerche scientifiche svolte dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA), volte a realizzare futuri sistemi di supporto vitale per poter sopravvivere sulla luna e in altri pianeti. Le navicelle spaziali forniscono un ambiente adatto ai passeggeri che viaggiano attraverso lo spazio ma possono essere utilizzate solo per brevi periodi di tempo a causa dell’accumulo rapido delle sostanze chimiche organiche volatili, provenienti sia dalle persone stesse che dalle varie attrezzature e macchinari utilizzati.
Tra il 1980 e il 1984 la NASA dimostra che alcune piante poste in camere sigillate ed esposte a sostanze chimiche organiche volatili hanno la capacità di rimuovere le stesse sostanze dall’aria. La capacità di depurazione dell’aria delle piante è dunque ufficiale.
Ma gli studi scientifici che confermano le altissime potenzialità delle piante in questo senso sono tantissime e sono tutti concordi: le piante fungono da veri e propri impianti di depurazione naturale ed agiscono in maniera efficace contro alcuni inquinanti atmosferici presenti nelle nostre case e nei nostri uffici, le piante hanno la capacità di assorbire dal 50 al 90% delle sostanze inquinanti presenti nell’aria.
La scarsa qualità dell’aria negli ambienti non è un dato da sottovalutare, è collegata a svariati problemi di salute, in particolare nei bambini. Si parla soprattutto di asma, di allergie, di dermatiti ma anche di patologie più severe soprattutto se le esposizioni a sostanze tossiche sono prolungate.
Tutte questo bel quadretto in cui molte persone si riconosceranno, non fa che accrescere stress e tensioni, concatenando a livello fisico la liberazione diradicali liberi con conseguente danno e invecchiamento precoce dell’organismo e dei tessuti.
Una ventilazione adeguata dei locali è fondamentale ma a ciò possiamo aggiungere un aiuto importante. E questo aiuto può venire proprio dalle piante.
Come risolvere con le piante il problema dell’aria inquinata in casa?
L’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology in un rapporto del 2010 ha suggerito che una buona filtrazione dell’aria degli ambienti interni è senza dubbio una buona strategia per migliorare la salute globale, in tal senso anche i depuratori di aria possono essere dei validi sistemi per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre case, tuttavia i sistemi di filtrazione ed i depuratori d’aria non riducono i livelli di tutti gli inquinanti presenti negli ambienti interni, anzi in alcuni casi il problema potrebbe addirittura aggravarsi .
E’ il caso delle concentrazioni di ozono che, secondo uno studio, raggiungono, con l’utilizzo di alcuni depuratori, livelli superiori di quelli di sicurezza stabiliti dalla US Environmental Protection Agency.
La soluzione dunque arriva dalle piante da appartamento che, oltre alla fotosintesi base che rimuove l’anidride carbonica restituendo ossigeno, possono rimuovere sostanze tossiche da aria, suolo, ed acqua metabolizzando alcune sostanze chimiche tossiche.
Importante per questa “pulizia” anche l’utilizzo di un buon terriccio. Una buona parte della “depurazione” avviene grazie ai batteri presenti nel suolo.
I superpoteri delle piante da appartamento
Circondarsi di piante fa bene, anche in casa. Predisporre degli spazi verdi tra le pareti domestiche (e in ufficio) porta a molteplici benefici: migliora l’umore, regala benessere, ingentilisce l’aspetto estetico degli ambienti e dà un contributo prezioso anche alla nostra salute.
Le piante, quindi, interagiscono con l’ambiente, con ottimi vantaggi sullo stato di salute, sull’equilibrio biologico e psicologico.
E ancora: le piante rinfrescano in estate e riscaldano in inverno; favoriscono la concentrazione nello studio e nel lavoro, riducendo i rumori e infondendo calma, e diminuiscono la presenza di polvere in casa, assorbendo gli agenti inquinanti che si disperdono nell’aria. Insomma, gli spazi verdi negli interni assicurano un netto miglioramento del proprio stile di vita che, oltre a coinvolgere l’aspetto estetico, migliora la salute e l’umore.
Quante piante usare?
Il consiglio è di usare almeno una pianta di medie/grandi dimensioni ogni 9 mq. Meglio se ce ne sono di più.
Il Verde indoor regala un ambiente più sano e vitale. Ad una condizione: nessuna specie può resistere al buio. La Natura ha bisogno di luce.
Le dieci piante per un ufficio sano
Vediamo in breve quali sono ledieci pianti da tenere in considerazione alle latitudini italiane, per purificare l’aria in ufficio, vegetazione da interni rappresentata anche da piante facili da coltivare, ideale per creare un’atmosfera rilassante, anche sul posto di lavoro.
- Aglaonema modestum
Della famiglia delle Araceae. Arriva dalle zone paludose, originaria della Cina, sembra perfetta per vivere nelle case e negli uffici.
Con foglie lanceolate, è molto ornamentale e le varietà vanno dal colore verde scuro a varietà screziate di verde chiaro; produce un’infiorescenza di colore bianco, come quelle dello Spathiphyllum, pianta anti inquinamento del tutto simile a questa.
Facile da coltivare, si bagna ogni cinque giorni circa quando fa caldo, spruzzandola di tanto in tanto e posizionandola in zona luminosa ma non a sole diretto. Aiuta a eliminare benzene e toluene.
- Aloe vera
Della famiglia delle Liliacee, ne esistono oltre 200 tipi! Originaria dell’India, preferisce terreni sabbiosi e ben drenati, con pochissime annaffiature e zero ristagni d’acqua. Ci si può fare regalare la talea da un amico e farla radicare in vaso. Sono da preferire le parti più luminose della casa, anche con sole diretto. Aiuta a eliminare la formaldeide.
- Areca Palm
O Palma Areca, nota botanicamente col nome di Dypsis lutescens una palmacea della famiglia delle Arecacea che arriva dal Madagascar. Si mette in un punto ben illuminato del’ufficio, ma non a sole diretto. Si consiglia di nebulizzare la pianta, soprattutto quando, in inverno, l’aria diventa più secca. Ama il terreno umido, ma non i ristagni. Formaldeide, xilene e toluene sono i suoi preferiti.
- Epipremnum o Scindapsum aureum
Noto come Pothos, è una pianta rampicante della famiglia delle Areaceae. Diffusa in zone tropicali, si trova bene anche nelle nostre case. Molto ornamentale e facile da coltivare, il potos si può anche mettere semplicemente in vasi colmi d’acqua e lasciato cadere ovunque si desideri.
Si tratta di un sempreverde molto assorbente, benzene, formaldeide e altre sostanze dannose, ma per la particolare tossicità delle parti verdi della pianta, è bene evitare che animali domestici possano ingerirle o masticarle.
- Ficus Benjamin
Della famiglia delle Moracee, può essere coltivato sia come bonsai che in modo naturale, facendo attenzione che può diventare davvero molto alto! Questa pianta può essere coltivata in casa, in ufficio o in giardino come arredo per esterni.
Tra le sue proprietà purificanti c’è quella di filtrare la formaldeide, il tricloroetilene e il benzene. La pianta è molto longeva e decorativa.
- Hedera helix
La comune edera della famglia delle Araliaceae; spontanea e tipica della flora italiana, può essere coltivata in vaso e messa anche all’interno, in ufficio. Molto “easy care”, la pianta deve essere posizionata in zona luminosa, al riparo dai raggi solari diretti.
Va annaffiata regolarmente, spruzzata ogni tanto perchè mal tollera l’aria secca. Benzene e tricloroetilene sono le principali sostanze tossiche che assorbe.
- Mini Shefflera
Appartiene alla famgilia delle Araliaceae; molto resistente e rustica, è facile da coltivare e decisamente bella a livello ornamentale. Rimuove vapori chimici nocivi, quali ad esempio benzene, formaldeide e tricloroetilene che provengono da vernici, carte da parati, mobili e complementi di arredo di plastica.
- Philodendro
Appartiene alla famiglia delle Areaceae, si tratta di una pianta adatta agli uffici luminosi, ma non sopporta il sole diretto; ama le annaffiature abbondanti e frequenti. Si porta via prevalentemente la formaldeide.
- Nephrolepis exaltata o Felce di Boston
Appartenente alla famiglia delle alla famiglia delle Polypodiacere, la sua specie è originaria delle zone tropicali.Le sue foglie pennate possono arrivare anche a due metri, sono molto ornamentalli e ideali per la coltivazione in appartamento.
Va mantenuta costantemente umida, senza ristagni, con un buon nebulizzatore o con dell’argilla espansa nel sottovaso. Si porta via formaldeide, xilene e toluene.
- Sansevieria trifasciata
Detta anche lingua di suocera o pianta serpente. Appartiene alla famiglia delle Liliacee. Le sue foglie erette, carnose, verde chiaro e argento possono raggiungere un metro e mezzo di altezza. Questa pianta ha bisogno di luminosità, ma non della luce diretta del sole.
Come tutte la succulenti, non hanno bisogno di molta acqua ma vanno concimate una volta al mese. Si deve evitare l’uso di sottovasi e quando la si bagna l’acqua deve essere tiepida: non ama nè gli shock termici, nè l’aria fredda. Benzene e tricloroetilene sono le sue sostanze tossiche preferite.
Nell’appartamento: la pianta giusta per ogni stanza
In appartamento, ad ogni stanza, la sua pianta. Si può creare il nostro personale giardino, tra le quattro mura di casa, scegliendo il verde in base agli ambienti. La regola generale è che ogni camera può accogliere almeno una pianta e potete tenerne circa 3 in un ambiente di 20 mq.
In generale, meglio optare per specie diverse, perché ognuna agisce sull’ambiente con modalità differenti.
In camera da letto
Scegliete l’aloe vera, l’edera o l’orchidea. Hanno un’importante funzione purificatrice.
L’aloe vera assorbe le sostanze chimiche presenti nell’aria, depurandola e nel corso della notte rilascia molto ossigeno, utile anche per chi soffre d’insonnia. L’edera aiuta a ridurre la muffa ed è una delle migliori piante purificatrici; ideale anche per chi non è un provetto pollice verde. Anche l’orchidea, la cui eleganza incanta tutti, rilascia ossigeno ed è considerata benefica per la mente.
Un’ottima alternativa è la lavanda, il cui profumo aiuta a ridurre l’ansia e induce a rilassarsi. Ha anche delle proprietà balsamiche per le vie respiratorie.
In sala
Solitamente la sala è uno degli ambienti più grandi della casa e, sempre con moderazione, ci si può sbizzarrire. Il ficus – che ama la luce e innaffiature regolari – aiuta a filtrare gli agenti inquinanti, contenuti per esempio nei tappeti, nei mobili di casa, ma anche nel fumo e negli impianti di condizionamento. Queste sostanza nocive vengono assorbite dalle foglie e arrivano sino alle radici, che provvedono al processo di depurazione.
Anche il cactus e il fico d’India si prestano a regalare un tocco raffinato alla sala. Queste succulente, oltre a dare un prezioso impatto architettonico, sono particolarmente utili per attutire le emissioni degli apparecchi elettronici.
In cucina
L’ideale per questo ambiente domestico sono le piante aromatiche, come basilico, timo, menta, rosmarino, salvia e origano. Sono preziose alleate per la preparazione di gustosi manicaretti, profumano l’ambiente e regalano un tocco di colore.
E’ possibile coltivarle sul davanzale della cucina o trovare soluzioni creative, dedicando un angolo alle aromatiche. Un’idea sfiziosa è usare come vasi delle latte (anche quelle dei pelati) o le stesse cassette di frutta e verdura dei mercati.
In bagno
Le felci, comuni nei climi tropicali, amano l’umidità e sono l’ideale per il bagno. Inoltre prosperano facilmente anche se non c’è molta luce. Sono ottimi purificatori d’aria, hanno una funzione antinquinamento e sono in grado di rimuovere la formaldeide, una sostanza cancerogena, tra le principali cause dell’asma.
Toccasana anche per gli animali, la felce contribuisce nell’alleviare raffreddore e mal di gola. La comodità, se avete un bagno piccolo, è che potete appenderla al soffitto. Anche il bambù può essere una buona alternativa: vanta ottimi filtri naturali e non richiede troppa acqua.
Le piante pericolose
Ci sono poi delle piante che hanno delle controindicazioni, soprattutto se si vive in appartamento con animali e bambini. Si tratta di specie comuni e anche molto affascinanti. Come la stella di natale o la corona di spine (Euphorbia): purtroppo sono entrambe tossiche e possono causare forti irritazioni, nei casi più gravi vomito e diarrea.
Anche lo spatifillo è pericoloso: le sue foglie contengono cristalli di ossalato di calcio, una sostanza velenosa, ma solo se ingerita. Il singonyum, con le sue belle foglie a forma di cuore, è invece nocivo anche al semplice contatto, tanto che è preferibile maneggiarlo con degli appositi guanti.
Come spesso accade con la Natura, conoscerla è il modo migliore per approfittare dei suoi vantaggi e dribblare le eventuali minacce.
Per un informazione più esaustiva: l’elenco delle 50 piante che depurano l’aria di casa (o dell’ufficio)
Questo elenco messo a punto dal Dr Wolverton è classificato in ordine di efficacia.
Una delle piante da appartamento più comuni e più usate. Arreda e disinquina ed ha una manutenzione piuttosto semplice
E’ anche nota come palma cinese, si tratta di una pianta da appartamento che appartiene alla famiglia delle Arecacee. E’ originaria del Giappone e del sud della Cina; Ha una crescita lenta che forma un denso cespuglio arrotondato molto usato nelle decorazioni. E’ molto resistente agli insetti ed è in grado di assorbire composti organici volatili.
Palma di bambù (Chamaedorea seifrizii)
E’ una pianta originaria del Messico a crescita abbastanza lenta, che raggiunge raggiunge al massimo 1.50 mt.. In appartamento la pianta può raggiungere 1,8 metri di altezza. Aggiunge umidità all’aria secca e depura l’aria da benzene, tricloroetilene e formaldeide.
Il ficus robusta (detto anche Ficus Elastica) è una delle tantissime specie del genere Ficus; questo genere è originario delle zone tropicali dell’Asia e dell’America. Eccelle nella rimozione di formaldeide.
Siamo soliti a chiamare questa pianta “tronchetto della felicità” ed a regalarla dunque per simboleggiare il buon auspicio. E’ una pianta subtropicale che appartiene alla famiglia delle Agavaceae.
La vediamo spesso ricoprire le facciate di ville e casolari. E’ bella ed avvolgente. L’edera fa parte della famiglia delle Araliaceae, comprendente numerose specie, tra cui la comunissima Hedera helix.
Palma da datteri nana (Phoenix roebelenii)
E’ una palma di piccole dimensioni molto facile da curare, di origine asiatica. Ha il portamento elegante e cespuglioso. L’altezza massima del suo fusto può raggiungere i 2,5 metri. E’ una pianta perenne a crescita lenta. E’ in grado di eliminare dall’aria degli interni la formaldeide e lo xilene.
Si tratta di una varietà tra le più comuni di Ficus. Si tratta di una pianta legnosa con foglie molto lunghe e appuntite. E’ in grado di filtrare molti agenti inquinanti come formaleide, tricloroelitene e benzene.
Felce di Boston “Nephrolepis exaltata”
Appartiene alla famiglia delle Polipodiacee ed è la più coltivata tra le “felci comuni”. Presenta lunghe fronde ricurve di consistenza leggermente cartacea e con i margini seghettati. Assorbe formaldeide, xilene e toluene.
Spathiphyllum
Appartiene al genere delle Araceae Juss, alla sottofamiglia delle Monsteroideae, tribù delle Spathiphylleae, e comprende circa 30 specie tropicali dalla forma elegante. Lo conosciamo come Spatifillo. E’ efficace contro benzene e tricloroetilene. E’un’ottima alleata nella lotta dei più comuni composti organici volatili, quali il benzene, la formaldeide e il tricloroetilene ma risulta efficace anche con toluene e xilene.
Dracaena fragrans “Massangeana”
E’ una pianta subtropicale appartenente, secondo la classificazione tradizionale alla famiglia delle Agavaceae. Rimuove il benzene, il formaldeide, loxilene e il toluene dagli ambienti.
Pothos (Epipremnum aureum)
Epipremnum aureum G.S.Bunting in Italia anche chiamata Pothos o Scindapsus aureus è una pianta sempreverde comunemente utilizzata per scopi ornamentali per merito della sua notevole capacità di adattamento e resistenza E’ in grado di combattere la formaleide.
Nephrolepis obliterata
È una felce ornamentale molto elegante in grado di rimuovere la formaldeide prodotta dal fumo di sigaretta, dal gas dei fornelli, dagli smalti, dai sacchetti di plastica.
Chrysanthemum morifolium
Appartiene alla famiglia delle Compositae, è una pianta perenne suffrutticosa che, a dispetto delle usanze nostrane che lo vuole come protagonista per celebrare i defunti, ha un nome che significa fiore d’oro. La conosciamo come crisantemo. E’ in grado di filtrare il benzene presente in collanti, detersivi, plastiche e vernici.
Gerbera jamesonii
La Gerbera jamesonii è la specie di gerbera più comunemente coltivata. E’ originaria dell’Africa e dell’Asia orientale e fa parte della famiglia delle compositae. Ne esistono circa 70 specie di perenni, erbacee, semirustiche; sono particolarmente adatte per la produzione di fiori da recidere. Si coltivano facilmente in tutte le regioni a clima mite. E’ ideale per combattere la trielina.
Dracena (Dracaena dermensis)
Dracaena deremensis è un piccolo arbusto con foglie molto lunghe, lucide con eleganti strisce in bianco o in avorio lungo i margini del fogliame; di questa specie esistono diverse varietà, tutte apprezzate per la decorazione dell’appartamento.
E’ perfetta per combattere sostanze inquinanti come xilene, tricloetilene e formaleide. Nel libro Wolverton fa differenza, ma oramai La Deremensis e la Fragrans sono considerate la stesse specie.
Si tratta di una pianta sempreverde con un bel fogliame, stretto e lungo, molto apprezzata negli appartamenti. Di facile manutenzione e resistente ai parassiti. E’ originaria del Madagascar e, secondo la moderna classificazione APG appartiene alla famiglia delle Asparagaceae.
Negli ultimi anni la Dracaena Marginata è diventata sinonimo della Dracaena reflexa var. angustifolia.
Philodendron erubescens
Il Philodendron Erubescens (Filodendro) è la più popolare e diffusa pianta d’appartamento ed la pianta “amica degli alberi” perchè in natura cresce sugli alberi delle foreste tropicali che utilizza come supporto. La specie Philodendron erubescens è originaria della Colombia ed è caratterizzata da bellissime foglie con sfumature rosse quando giovani.
Syngonium (Syngonium podophyllum)
Il Syngonium (Singonio) è una splendida pianta apprezzata e coltivata per il suo fogliame decorativo e per la sua semplicità di coltivazione. La specie podophyllum è originaria del centro America ed è la specie più coltivata e diffusa. E’ caratterizzata dalla marcata differenza tra foglie giovani e quelle adulte: le prime sagittate e le seconde lobate e con i due lobi posteriori che assumono la forme di due orecchie.
Dieffenbachia “Exotica Compacta”
E’ un arbusto sempreverde e perenne che appartiene alla famiglia delle Aracee e il genere comprende una ventina di specie originarie dell’America tropicale.
Chamaedorea elegans
E’ una pianta originaria dell’America centrale ed in particolare del Messico e paesi limitrofi a clima tropicale e la sua particolarità è la crescita molto rapida. Nel giro di 5-6 anni può raggiungere anche i 2,5 metri di altezza. La Chamaedorea elegans ha un fusto sottile disposto a rosetta, e fronde che si sviluppano al centro della pianta, lunghe dai 30 ai 60 cm
Ficus benjamin
E’ tra le piante ornamentali più apprezzate e regalate. Ha un portamento elegante che appartiene alla famiglia delle moraceae.
Schefflera (Schefflera arboricola)
E’ tra le varietà più coltivate della specie. Fa parte della famiglia delle Araliaceae, è una pianta da interni sempreverde e rustica, facile da coltivare.
Begonia Semperflorens
Appartiene alla famiglia delle Begoniacee e il genere è composto da moltissime specie a cui sono da aggiungere varie migliaia di forme orticole, varietà e ibridi. La varietà sempreflorens ha laradice fascicolata, è originaria del Brasile, è perenne, ma generalmente coltivata come annuale.
Philodendron selloum
Il Philodendron selloum è una specie di filodendri con piante piuttosto grandi, è caratterizzata da i piccioli fogliari che possono raggiungere anche i 60 cm di lunghezza. Tollera molto bene le basse temperature e poca luce. Esistono comunque varietà nane che si adattano meglio alla coltivazione in piccoli spazi.
Philodendron Oxycardium (o Scandens)
E’ una specie di Filodendro, con caratteristiche foglie a forma di cuore. Esistono diverse varietà ed ibridi con colorazioni diverse. Risulta ottima nel filtraggio delle sostanze inquinanti volatili in particolare con la formaldeide.
Sansevieria trifasciata
La Sansevieria trifasciata è originaria dell’Africa occidentale. E’ caratterizzata da foglie carnose, sessili strette e lunghe screziate di verde e di bianco. E’ in grado di rimuovere il benzene, la formaldeide, lo xilene e il toluene.
Dieffenbachia “camilla”
Originaria dell’America centrale e meridionale questa pianta appartiene alla famiglia delle Araceae ed è una delle pianta tra le più presenti nelle nostre case.
Philodendron domesticum
Fa parte della famiglia delle Araceae, è’ una specie rampicante, vigorosa, con belle foglie lucide e carnose, ondulate, di un gradevole verde intenso, sostenute da un lungo e spesso picciolo, a volte lunghe 50-60 cm e larghe 30 cm; può svilupparsi in altezza fino anche a 3 metri. Rimuove la formaldeide, lo toluene, il tricloroetilene e lo xilene dall’atmosfera circostante.
Araucaria heterophylla
Fa parte della famiglia delle Araucariaceae L’araucaria Heterophylla, è nota anche come pino di Norfolk, ha foglie lanceolate o aciculari, e fiori monoici. Quando è piccola è una buona pianta d’appartamento
Homalomena wallisii
Pianta rizomatosa, fa parte della famiglia delle Araceae, è una pianta perenne tropicale che raggiunge i 15/30 cm di altezza. Ha foglie ovali lanceolate di un verde vellutato intenso con marcature di un bel giallo marmorizzato.
Maranta leuconeura Kerchoveana
Il genere Maranta appartiene alla famiglia delle Marantaceae. Si tratta di piante sempreverdi, erbacee originarie della foresta equatoriale del Brasile e della Guyana dove crescono nei luoghi ombrosi del sottobosco. La specie ‘Kerchoveana’ presenta foglie vellutate di colore grigio-verde intenso con macchie quadrate marroni.
Banano nano (Musa cavendishii)
E’ una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Musacee caratterizzata da grandi foglie verdi molto ornamentali che alla base hanno un colore rosato.
Cactus di Natale (Schlumbergera buckleyi)
I ‘cactus di Natale’ sono ibridi membri del genere Schlumbergera un genere di piante che appartiene alla famiglia delle Cactaceae originarie dell’America tropicale. Appartiene ai “cactus epifiti”; le sue poche specie sono tutte facilmente coltivabili ed hanno una fioritura molto intensa e diversificata stagionalmente. Interessante la sua caratteristica di produrre ossigeno la notte.
Cactus di Pasqua (Schlumbergera gaertneri)
E’ una pianta grassa caratterizzata da fusti ricadenti ed appiattiti e da fiori semplici o doppi di diverso colore a seconda della specie di appartenenza. La specie gaertneri fiorisce in primavera per questo è chiamata anche Cactus di Pasqua. Il nome ufficiale è ora Hatiora Gaertneri.
Cissus rhombifolia
La conosciamo con il nome di Cisso. E’ una sua varietà. E’ originaria del Sud America e delle Indie occidentali. E’ una pianta rampicante sempreverde a crescita rapida che tollera anche l’ombra.
Liriope spicata
E’ una pianta erbacea perenne sempreverde, facile da coltivare, piuttosto particolare per le sue foglie che rendono luminoso qualsiasi angolo scuro. La fioritura, con spighe bianco-lavanda, va dalla tarda estate all’inizio dell’autunno.
Orchidee Dendrobium
Il Dendrobium è una specie delle orchidee, molto diffusa nelle case grazie all’eleganza dei suoi fiori e ai colori vivi e brillanti.
Falangio (Chlorophytum comosum) meglio conosciuta come Nastrino
E’ una pianta erbacea sempreverde che appartiene alla famiglia delle Agavaceae. E’ originaria del Sudafrica. E’ nota con il nome di Falangio o Nastrino (o Nastrina). Grazie al suo fitto fogliame e ai fiori bianchi la pianta è in grado di filtrare benzene, ossido di carbonio, formaldeide e xilene.
Aglaonema crispum “Silver Queen”
Fa parte della famiglia delle Araceae, ha origini tropicali e subtropicali. Si tratta di un sempreverde perenne. Rimuove il benzene e formaldeide.
Anthurium
L’ Anturia è una pianta erbacea fiorita a fogliame decorativo. E’ tra le piante più coltivate negli appartamenti. E’ un genere di piante a fogliame decorativo della famiglia delle Araceae, originario dell’America equatoriale e sub-equatoriale.
Croton (Codiaeum variegatum pictum)
Appartiene alla famiglia delle Euforbiaceee, il genere comprende poche specie, di cui solo una (il variegatum) viene coltivato in Europa.
Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima)
La vediamo nelle nostre case durante il periodo natalizio. Appartiene alla famiglia delle Euforbiacee, un genere che comprende oltre 1500 specie tra cui anche la famosa Stella di Natale.
Azalea nana e Rododendro (Rhodedendron)
Si tratta di piante bellissime appartenenti alla famiglia delle Ericaceae. Sono piante originarie di zone boscose ed umide di alta montagna dove vivono spontaneamente accanto a corsi d’acqua in luoghi ombreggiati. E’ in grado di combattere la formaleide. La conosciamo anche come rododendro.
Calathea makoyana
E’ una pianta tropicale sempreverde originaria dell’America meridionale. Ha un’altissima potenzialità ornamentale, merito delle sue foglie bellissime. E’ nota come Calatea.
Aloe Vera
Famosa per i tantissimi benefici del suo succo, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Aloaceae. E’ un’ottima alleata contro formaleide e benzene.
Ciclamino (Cyclamen persicum)
Colorato ed allegro il ciclamino è una delle piante che più ornano balconi e terrazze. Si tratta di una pianta invernale capace come poche altre a resistere alle basse temperature.
Aechmea fasciata
E’ una pianta tropicale che sfoggia un fiore bellissimo. Fa parte della famiglia delle Bromeliaceae e viene scelta per abbellire i nostri appartamenti proprio per la sua fioritura e per il fogliame. Il nome comune è Ecmea.
Orchidea Falena (Phalaenopsis)
Simbolo della perfezione e dell’armonia, l’orchidea è una tra le piante più amate e più regalate.
Kalanchoe (Kalanchoe blossfeldiana)
Una pianta grassa dall’aspetto molto gradevole con una fioritura prolungata
Riassumendo ecco le 50 piante che disinquinano l’aria di casa e ufficio
- Areca Palm
- Lady Palm (Rhapis excelsa)
- Palma di bambù
- Ficus robusta
- Dracaena dermensis
- Edera (Hedera helix)
- Palm (Phoenix roebelenii)
- Ficus macleilandii Alii
- Felce di Boston “Nephrolepis exaltata”
- Spathiphyllum
- Dracaena fragrans
- Pothos (Epipremnum aureum)
- Nephrolepis obliterata
- Chrysanthemum morifolium
- Gerbera jamesonii
- Dracena (Dracaena dermensis)
- Dracaena marginata
- Philodendron erubescens
- Syngonium (Syngonium podophyllum)
- Dieffenbachia “Exotica Compacta”
- Chamaedorea elegans
- Ficus benjamin
- Schefflera (Schefflera arboricola)
- Begonia Semperflorens
- Philodendron selloum
- Philodendron Oxycardium
- Sansevieria trifasciata
- Dieffenbachia camilla
- Philodendron domesticum
- Araucaria heterophylla
- Homalomena wallisii
- Maranta leuconeura Kerchoveana
- Banano nana (Musa cavendishii)
- Cactus di Natale (Schlumbergera buckleyi)
- Cactus di Pasqua (Schlumbergera gaertneri)
- Cissus rhombifolia
- Liriope spicata
- Dendrobium Orchid
- Falangio (Chlorophytum comosum)
- Aglaonema crispum “Silver Queen”
- Anthurium
- Croton (Codiaeum variegatum pictum)
- Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima)
- Azalea nano (Rhodedendron)
- Calthea makoyana
- Aloe Vera
- Ciclamino
- Aechmea fasciata
- Orchidea Falena (Phalaenopsis)
- Kalanchoe (Kalanchoe blossfeldiana)
Conclusione
A parte questo prezioso elenco è bene sottolineare che quasi tutte le piante del pianeta possiedono la capacità di depurazione dell’aria.
Importante per la buona riuscita è anche il terriccio usato. Molti batteri presenti nel terriccio danno una grande aiuto, quindi usate un buon terriccio.
Tuttavia seguendo i consigli del Dr Wolverton possiamo avere la consapevolezza delle capacità della nostra pianta e avere comunque un supporto scientifico che attesti la sua proprietà depurativa.
Ovviamente la scelta della pianta (o delle piante) deve tenere presente anche i gusti personali perché, ricordiamo, la pianta oltre che disinquinare l’aria che respiriamo ha anche la funzione di ritemprare lo spirito, di mettere buonumore, di arredare gli ambienti. Una sinergia di funzioni positive che lavora per il nostro benessere psicofisico.
In ogni caso, il ricambio dell’aria è importante, aprite ogni tanto le finestre, o usate scambiatori adatti.
APPLICAZIONE PRATICA
Rivitalizzare l’ambiente domestico Caterina Carenza
Per sperimentare direttamente i benefici e l’efficacia dell’uso delle piante da interni, sto introducendo gradualmente diverse piante nei diversi ambienti del mio appartamento.
In camera da letto: edera (non essendo provetta del pollice verde!), è un’ottima pianta per iniziare, purifica l’aria e riduce la muffa nella stanza. In una seconda fase, aggiungerò l’orchidea, anch’essa pianta, che oltre ad abbellire l’ambiente, contribuisce ad arricchirlo di ossigeno, inoltre è considerata benefica per la mente.
In camera di mia figlia, invece, introdurrò anche l’aloe vera, infatti oltre a rilasciare ossigeno, è una pianta utile per chi soffre di insonnia (situazione che si trova a vivere mia figlia, anche causa sovradosaggio onde elettromagnetiche dovute – purtroppo – all’eccessivo uso del cellulare). Ad essa, aggiungerò, in una seconda fase, la lavanda: il suo profumo aiuta a ridurre l’ansia (da prestazioni scolastiche..), induce il rilassamento e ha proprietá balsamiche per le vie respiratorie.
In sala da pranzo: introdurrò in una prima fase il ficus, in quanto aiuta a filtrare gli agenti inquinanti, tra cui il fumo (visto che sala da pranzo e cucina sono un tutt’uno). Aggiungerò poi il fico d’India, utile per attutire le emissioni degli apparecchi elettronici, molto presenti in questo ambiente.
Nella zona cucina introdurrò una serie di piante aromatiche: rosmarino, salvia, origano, basilico, timo e menta. Cercherò di creare un angolino vivace, profumato e colorato!
In bagno: in questo ambiente introdurrò le felci, infatti si adattano ad ambienti umidi e sono ottimi purificatori dell’aria. Si possono anche appendere al soffitto, per cui sono un’ottima soluzione in ambienti non troppo grandi.
Semi di conoscenza in fioreria: PURIFHICHIAMO L’ARIA Paola Piva
Ho pensato di creare nel mio negozio (fioreria), un’area dedicata all’esposizione di piante specifiche, che più di altre hanno la capacità di purificare l’aria.
Con le piante ho messo una serie di cartellonistica con foto e caratteristiche di ognuna per creare più interesse. Ho esposto anche dei libri che informano e sensibilizzano la curiosità verso il mondo vegetale.
Penso che la conoscenza più approfondita sulla vita e sui benefici di una pianta, porti ognuno di noi a sentirci più vicini ad essa , a sentirla più viva e ad averne più cura e più rispetto.
Vorrei citare un progetto ideato da Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale che studia come le piante ci possano aiutare. Il progetto è “La fabbrica dell’aria”.
In poche parole è una serra da interni che funge da depuratore d’aria, prende l’aria, la porta all’interno, le piante la purificano e la rimette in circolo purificata.
Dipendiamo dalle piante,
Tutto quello che mangiamo,
Tutto quello che respiriamo viene dalle piante.
Parlare con gli alberi è la prima cosa che hai imparato a fare, ma anche la prima che hai dimenticato………. ti occorre solo ricordare.
L’uomo e le piante (in particolare gli alberi) hanno originariamente vissuto per lungo tempo a stretto contatto. L’allontanamento dell’uomo dal regno vegetale ha sicuramente generato dei traumi inconsci.
Diversi studi indicano delle modificazioni nella frequenza di particolari onde cerebrali in presenza di piante, tali da migliorare lo stato psicofisico.
Articolo a cura di Paola Piva – fiorista – e Caterina Carenza – guida ambientale- , Nature Life Coach in formazione